Un artigiano del Risorgimento: Pietro Guglielminetti

La vicenda di un “self made man” che, emigrato a Torino dalle montagne novaresi, fece fortuna grazie ad un’intuizione geniale e alla sua capacità imprenditoriale.

Questa proposta di lavoro per le  scuole secondarie di secondo grado trae spunto dalle celebrazioni per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia ed è finalizzata a far conoscere ai giovani alcune interessanti testimonianze di innovatori nella cultura, nella scienza e nella tecnologia, nella società, operanti a Torino a metà Ottocento.

Una delle personalità scelte per raggiungere questo obbiettivo è quella di un artigiano di origini montanare: Pietro Guglielminetti che, insieme ai figli Giacomo, Lorenzo e Ambrogio, costruisce borracce di legno per l’esercito, prima del Regno di Sardegna e poi d’Italia.

E’ un gruppo familiare dotato di notevole creatività e di abilità manuale, nonché dinon comuni competenze nel campo economico ed amministrativo. Le prime permettono ai Guglielminetti di giungere ad una vera e propria “invenzione”:  una borraccia il cui corpo è costituito da un solo pezzo di legno. Le seconde consentono di adattarsi alle procedure della puntigliosa burocrazia sabauda e di stabilire rapporti costanti e proficui con l’Amministrazione militare.

Il percorso

Il percorso didattico è dedicato ad un artigiano di cui non esistono ritratti, lettere, diari. Un artigiano la cui unica traccia personale è la firma, talvolta un po’ incerta, posata alla fine dei numerosi contratti stipulati con il Ministero della Guerra.

Per questo si è scelto di presentarlo inizialmente attraverso l’oggetto cui è rimasto legato il nome della sua famiglia. Un oggetto di cui esistono ancora oggi esemplari noti tra i collezionisti di oggetti militari come “borraccia Guglielminetti”.

E, naturalmente, è stato inevitabile basare la proposta didattica prevalentemente sui documenti ufficiali della pubblica amministrazione e sugli atti notarili. Tuttavia da queste carte emerge una storia: una storia di difficoltà economiche, di peregrinazioni da un paese all’altro, di creatività, di successi.

Una storia che permette di rievocare una singolare vicenda umana e di collegarla al processo risorgimentale dell’Italia.

In particolare, la proposta di lavoro si pone i seguenti obbiettivi:

-ricostruire la presenza, nella storia piemontese dell’Ottocento, di una famiglia di artigiani che si trasformano, in un periodo di particolare dinamismo  anche economico, in industriali manifatturieri;

-favorire l’approfondimento di una storia individuale, le cui tappe più importanti si collocano negli anni del Risorgimento;

-permettere agli studenti la lettura diretta di documenti, che consente di entrare in contatto con la mentalità dell’epoca e con il suo linguaggio;

-costruire negli studenti competenze adeguate a valutare costantemente il grado di attendibilità delle notizie a loro proposte;

-guidare gli studenti ad un efficace apprendimento on line

Percorsi di approfondimento, confronto e analisi

Oltre alla fruizione diretta dei documenti, il percorso elaborato presenta nelle pagine del sito diversi suggerimenti per la lettura critica, l’inquadramento storico e il confronto tra le carte, volti a facilitarne la comprensione e a stimolare l’attenzione analitica degli studenti.

Tali percorsi non esauriscono le possibilità di analisi e di utilizzo delle fonti e potranno naturalmente essere integrati o sostituiti dai docenti in relazione agli interessi e alle motivazioni degli allievi.

Obiettivi didattici

Generali: Conoscenza dei documenti, delle modalità di reperimento, archiviazione, conservazione e uso delle fonti; Analisi critica delle fonti.

Specifici: capacità di ricostruire la presenza, nella storia piemontese dell’Ottocento, di una famiglia di artigiani che si trasformano, in un periodo di particolare dinamismo  anche economico, in industriali manifatturieri; favorire l’approfondimento di una storia individuale, le cui tappe più importanti si collocano negli anni del Risorgimento.

CREDITS

Il percorso qui presentato è stato elaborato dalla professoressa Maria Chiara Acciarini.

Il percorso si inserisce all’interno di un ciclo di percorsi didattici, elaborati dall’Archivio di Stato di Torino in collaborazione con l’UCIIM Torino negli Anni ’90 del secolo scorso e rielaborati in occasione dei festeggiamenti per i cntocinquant’anni dell’Unità d’Italia, finalizzati a presentare figure meno conosciute del Risorgimento torinese e piemontese.